La gestione dell’ISEE per coniugi con residenze diverse richiede una particolare attenzione nella dichiarazione delle informazioni.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è uno strumento fondamentale per accedere a numerose agevolazioni economiche in Italia. Con la sua presentazione, le famiglie possono avere diritto a sussidi, borse di studio, tariffe agevolate per i servizi pubblici e molto altro.
Questo indice è calcolato per valutare in maniera più equa la situazione economica delle famiglie, basandosi non solo sui redditi, ma anche sul patrimonio mobiliare e immobiliare dei nuclei. La sua determinazione avviene tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che raccoglie i dati di tutti i membri che formano il nucleo familiare anagrafico alla data di presentazione della dichiarazione.
La composizione di quest’ultimo è dunque un fattore centrale nel calcolo dell’ISEE. Tuttavia, esistono casi in cui la struttura familiare presenta particolarità, come le situazioni in cui i coniugi hanno indirizzi di residenza diversi. Tali circostanze possono generare confusione e dubbi durante la compilazione della DSU, essenziale per una corretta determinazione dell’ISEE.
La normativa ISEE prevede che i coniugi siano trattati come un unico nucleo familiare, anche se hanno residenze diverse. Questo principio è ribadito dall’articolo 3 del DPCM 159/2013, che stabilisce l’unità del nucleo familiare indipendentemente dalla diversità di residenza dei coniugi. In pratica, anche se uno dei due vive in un’altra città o comune, entrambi devono essere inclusi nella stessa DSU.
La procedura di inclusione di ambedue i coniugi nella dichiarazione, anche se non conviventi, è cruciale per evitare errori che potrebbero portare ad una valutazione inesatta del loro ISEE. È importante che entrambi i partner forniscano le proprie informazioni patrimoniali e reddituali complete. Anche in questi casi, esistono però delle particolarità di cui tenere conto. Se, ad esempio, ci sono figli coinvolti e uno dei genitori non convive con essi, le regole diventano più specifiche.
Per le famiglie in cui i coniugi sono separati e non coabitanti, il genitore che non convive con i figli viene incluso nel nucleo ISEE di questi ultimi solo in determinate circostanze. Ciò avviene tipicamente quando si richiedono prestazioni legate al diritto allo studio o a servizi dedicati ai minori, come agevolazioni per le rette scolastiche. In tali casi, è necessario compilare correttamente la sezione del quadro D della DSU, indicando il genitore non convivente con il codice specifico “GNC” per chiarire la sua relazione con i figli.
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