Molti italiani riceveranno gli arretrati della pensione di invalidità: ecco a chi spettano e come si possono richiedere.
Nel 2002 il Governo Berlusconi introdusse la misura di adeguamento al milione. Si trattava di un’iniziativa economica destinata a coloro che ricevevano la pensione di invalidità percependo, però, importi molto bassi.
La misura venne introdotta allo scopo di assicurare che una pensione di invalidità arrivasse almeno a un milione delle vecchie lire. Questo provvedimento, che risultò sicuramente migliorativo per la situazione economica di molte persone, conteneva però un grande limite. L’adeguamento al milione era concesso solo a partire dal 60° anno di età, anche per coloro che soffrivano di un’invalidità totale (riconosciuta ufficialmente e dovuta, per esempio, alla totale mancanza di vista o all’essere sordomuto).
A distanza di ben 18 anni dall’entrata in vigore del provvedimento, cioè nel 2020, la Corte Costituzionale ha introdotto una modifica del sistema, poiché la misura precedente è stata considerata incostituzionale. Ne deriva che, a partire da quell’anno, l’adeguamento al milione delle persone con invalidità totale spetta a qualunque invalido maggiore di 18 anni di età.
Successivamente il sistema è stato ulteriormente affinato e sono stati stabiliti altri criteri anagrafici ed economici. Attualmente, l’adeguamento al milione spetta agli invalidi tra i 18 e i 67 anni che rientrino nelle seguenti fasce di reddito annuo:
Questo significa che ci sono persone che avrebbero dovuto ricevere l’adeguamento al milione corrispondente al periodo tra il 2020 e il 2024, ma che non l’hanno ancora ottenuto. Gli invalidi totali hanno già ricevuto gli arretrati dell’incremento al milione in 13 mensilità, senza la necessità di presentare alcuna richiesta. Al contrario, chi percepisce una pensione di inabilità al lavoro deve fare una domanda formale.
Se il richiedente ha compiuto 60 anni prima dell’introduzione dell’incremento al milione (cioè prima del 2002), ha tempo di fare la richiesta per gli arretrati entro il 2025. Per richiederli, è necessario presentare i seguenti documenti: certificato di invalidità, DSU con ISEE aggiornato, documento di riconoscimento che attesti la data di nascita.
Dovrà, poi, compilare il modello AP70 accedendo al portale dell’INPS tramite SPID. Dopo averlo fatto, va seguito un preciso percorso all’interno del sito che permetterà di segnalare la variazione dell’importo della pensione a cui si ha diritto. Si dovrà cliccare nell’ordine sulle voci:
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