Kate Middleton è finita al centro di un nuovo e gravissimo scandalo: le sue cartelle cliniche sono a rischio.
L’attenzione mediatica intorno allo stato di salute di Kate Middleton è stata estremamente dannosa e la Principessa del Galles era perfettamente consapevole che del pericolo che si concretizzassero dei veri e propri attacchi alla sua persona.
Proprio per questo motivo, nell’annuncio ufficiale con cui comunicava di essersi sottoposta ad un’operazione chirurgica addominale, Kate chiedeva massima privacy alla stampa. Il suo scopo era poter vivere un momento così delicato dedicandosi completamente alla convalescenza e, soprattutto, alla sua famiglia. Purtroppo, come si sa, le richieste della Principessa sono rimaste inascoltate.
La scelta di non far trapelare alcuna informazione dettagliata sul suo stato di salute è stata strategicamente sbagliata. La curiosità dell’opinione pubblica, infatti, è andata moltiplicandosi con lo scorrere del tempo e ha dato vita a teorie assolutamente strampalate sulla salute di Kate che, secondo alcuni, era morta o addirittura in coma. Questa curiosità morbosa in merito al mistero della Principessa ha portato a conseguenze completamente inaspettate.
Sia Kate sia il Re Carlo sono stati ricoverati e curati nella London Clinic. Si tratta di una struttura privata di altissimo livello, in cui si sono recati nel corso dei decenni moltissimi personaggi famosi della politica e dell’alta società mondiale.
La clinica assicura, infatti, prestazioni mediche eccelse ma anche un ferreo rispetto della privacy dei propri clienti i quali, a causa del loro status spesso molto elevato, hanno bisogno di una particolare attenzione alla riservatezza. Il caso di Kate è andato, però, così fuori controllo che anche la London Clinic si è trovata impreparata a gestire la fame di notizie dei magazine scandalistici.
A quanto pare, infatti, un medico della struttura ha tentato di accedere in maniera impropria alle cartelle cliniche della Principessa. Com’è facile intuire, il suo obiettivo era entrare in possesso di informazioni riservate per poterle rivendere a prezzi probabilmente altissimi ai vari organi di stampa internazionale. Se “il colpo” fosse riuscito, l’uomo si sarebbe sistemato per la vita.
Le cose fortunatamente non sono andate così e il medico disonesto è stato fermato prima che riuscisse ad accedere ai documenti riservati. Non è stato fatto il suo nome pubblicamente, ma l’amministratore delegato della clinica ha assicurato che sarà avviata un’indagine: “In caso di violazione, verranno adottate tutte le opportune misure investigative, normative e disciplinari. Non c’è posto nel nostro ospedale per coloro che tradiscono intenzionalmente la fiducia di uno qualsiasi dei nostri pazienti o colleghi”.
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