La febbre dengue si sta diffondendo a macchia d’olio: crescono i contagi, cosa starebbe succedendo e dove.
La febbre dengue è una malattia infettiva che proviene dalle aree tropicali ma che si sta diffondendo pian piano in molte zone del mondo, a causa delle zanzare che la veicolano.
Dopo la pandemia di Covid19 che ha terrorizzato il mondo, sono tante le cose che sono cambiate. Le persone, in generale, hanno più paura, e si tende molto di più a controllarsi e a fare attenzione quando si contraggono virus e simili. Ci sono dei virus che sono pericolosi, come, per l’appunto, la febbre dengue e che è importante tenere sotto controllo, perché vi sono dei casi in cui potrebbe rivelarsi letale.
Si tratta di una malattia molto seria che si può contrarre attraverso le punture di zanzare e che si sta pericolosamente diffondendo in vari luoghi del pianeta. Questo perché sono le zanzare che migrando, portano il virus e pungendo gli esseri umani, avviene il rischioso contagio. Ma quali sono i sintomi e cosa sta accadendo? Scopriamolo insieme.
La febbre dengue è molto facile da confondere con una sindrome influenzale, ma possono anche presentarsi dei sintomi molto più gravi, e addirittura morire.
Questo virus, infatti, si può trasformare in febbre emorragica, ed è in questa casistica così grave che può essere letale. Ma negli ultimi tempi si sta osservando un aumento dei casi di dengue, pari a oltre 2 milioni di contagi confermati. In questo 2024, i contagi stanno oltrepassando ogni record, perché il virus si sta diversificando e stanno nascendo varie varianti di esso.
Si presume che esso possa variare per via dei cambiamenti climatici. È in Brasile che si sta verificando questa spropositata crescita dei casi, e la percentuale attuale di mortalità è dello 0,03% per i primi mesi del 2024. Il tasso di mortalità, invece, in confronto al numero di casi gravi, è 3,86%.
Nel Paese sono stati pubblicati diversi decreti per avvertire dell’emergenza, e attualmente è in corso una campagna di vaccinazione. Il vaccino proviene dal Giappone, ed è il primo contro questa febbre, anche se per ora ci sono poche dosi a disposizione e quindi, essendoci anche poca domanda, non vengono usati. Vedremo, dunque, come si evolverà la situazione in Brasile e se i casi riusciranno a diminuire.
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