“La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas”, ha sottolineato il ministro
Riparte oggi il nuovo anno scolastico, senza obbligo di mascherine, distanziamento e vaccinazione. Ma i sindacati denunciano una carenza di docenti, stimata in circa 200mila, cioè il 15% dei professori.
“Anche quest’anno scolastico prende l’avvio con molte incognite che hanno radici profonde: mi riferisco all’annoso problema del precariato; dobbiamo rilevare una carenza sulla copertura dei posti vacanti dei docenti, le cattedre in alcuni casi verranno coperte sotto al 50% rispetto alle disponibilità offerte dal ministero dell’Economia e bisognerà ricorrere a contratti a tempo determinato”, dichiara all’Ansa Ivana Barbacci, segretaria Cisl Scuola.
I sindacati lamentano anche che non sia prevista la presenza dell’organico Covid: “Per due anni la scuola ha avuto un organico aggiuntivo a prima di 80mila persone tra docenti e Ata, poi 40mila, invece quest’anno sembrerebbe che non ce ne sia bisogno, ma non è così”, afferma all’Ansa Marcello Pacifico di Anief.
Mancano all’appello 200mila supplenze annuali: “È sicuramente un anno che affrontiamo con maggiore positività rispetto agli ultimi due trascorsi, ma rimangono tanti problemi: mancano anche i dirigenti scolastici, i cui organici sono sottodimensionati per motivazioni economiche”, dichiara all’Ansa Cristiana Costarelli, presidente Anp Lazio.
“La scuola deve essere l’ultima” cosa interessata ad eventuali provvedimenti sui “problemi connessi al costo dell’energia”.
Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a Radio Anch’io, chiude definitivamente alla richiesta dei presidi di fare la settimana corta (dal lunedì al venerdì) in presenza, ricorrendo alla didattica a distanza il sabato.
“La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas”, ha sottolineato il ministro, commentando ipotesi di chiusure di sabato o accorpamenti di orari per consumare meno energia nelle scuole.
“Stiamo investendo sui tempi prolungati, sui tempi pieni, stiamo dando risorse per le mense e per le palestre ma questo è un altro piano”, ha spiegato il ministro.
“Quando i ragazzi arriveranno a scuola troveranno tutti i docenti, quelli che sono già in cattedra da moltissimo tempo”, quelli che sono stati assunti perché “abbiamo fatto tanti concorsi” e “abbiamo già fatto tutte le assunzioni che potevamo fare per le supplenze lunghe”, ha dichiarato Bianchi.
“Noi non abbiamo lasciato soli i nostri dirigenti”, ed aggiunge che verranno decise “le supplenze brevi che coprono le malattie e i distacchi”.
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